
TAPPA N. 3: LA CASA DI BEATRICE. LOGGIA EST.
La Casa di Beatrice, nucleo più antico dell’intero castello e costruita all’inizio del XVI secolo come sobria casa di villeggiatura della famiglia Obizzi, diventerà negli anni 30 del ‘500 un vero cenacolo letterario per volere di Beatrice Pio Di Carpi, moglie di Gasparo Obizzi. Donna di grande e raffinata cultura è riuscita a fare della sua casa un cenacolo culturale frequentato da molti letterati del tempo tra cui Torquato Tasso, Ludovico Ariosto e Sperone Speroni; quest’ultimo dedicherà a questo luogo addirittura un’opera intitolata “Alle Laudi del Catajo”. La casa di Beatrice riprende da un lato la tipica planimetria del palazzo veneziano, con il salone passante e le stanze laterali e al tempo stesso rispecchia l’architettura rinascimentale che si faceva strada in quegli anni, con l’inserimento delle logge affacciate verso l’esterno, proponendo un nuovo modo di vivere la casa, aprendola verso il paesaggio e la natura. Il loggiato rivolto ad Est, ovvero quello in cui ci troviamo ora, è stato vetrato e frazionato nell’800 per aumentare gli spazi abitabili, a differenza del primo rimasto aperto e affacciato sul cortile interno. In entrambe le logge, sulla volta possiamo notare delle decorazioni a grottesca: si tratta di un tipo di decorazione parietale molto in voga agli inizi del ‘500 ispirata agli affreschi della Domus Aurea, la villa di Nerone, scoperta proprio in quegli anni, dove gli artisti per studiarne le opere credevano di entrare in una serie di grotte.
Dirigiamoci ora verso la tappa n.4. Lasciando la loggia alle nostre spalle, entriamo nella prima porta a sinistra.